The Newyorker rimane punto di riferimento in un oceano digitale

In tempi recenti, l’evoluzione delle tecnologie, l’emergere di nuovi strumenti e dispositivi e cambiamenti nelle abitudini dei consumatori hanno portato alla morte di numerosi media, o almeno la conversione digitale della maggioranza. Eppure The New Yorker rimane una delle riviste più lette al mondo.
In un contesto dominato dalla transitorietà, dalla immediatezza e da un fiume di parole effimere nel giornalismo, non è facile mantenere una propria identità, un riconoscimento, adattandosi al contempo all’evoluzione della società. Tuttavia, The New Yorker è ancora in piedi e ancora oggi dopo 90 anni, riceve numerosi premi per l’eccellenza, e viene ancora pubblicato su carta.
Nonostante le mille innovazioni tecnologiche, riviste come The New Yorker non perdono la loro forza editoriale.
Per David Remnick, direttore della famosa rivista, il segreto per sopravvivere nell’industria di oggi sta nell’abbracciare la tecnologia, ma non perdere mai ciò che definisce noi stessi come mezzo di comunicazione.
Nel 2001, l’editore è stato uno dei primi a scommettere sul modello paywall, e anche se questa strategia non ha avuto successo in principio, ha iniziato a dare i suoi frutti quando hanno eseguito alcune modifiche come l’offerta di 6 contenuti gratuiti al mese.
Attualmente, il sito web della rivista ha aumentato la sua base di abbonati del 61% e ha ottenuto 13 milioni di visitatori al mese, che in gran parte appartengono alla generazione del nuovo millennio.
Così, The New Yorker cerca di conquistare i lettori più giovani attraverso la sua strategia digitale, basata su un modello misto. “Crediamo che il modello precedente non stava mostrando ai potenziali lettori la varietà di storie e contenuti che può offrire la nostra rivista.”
Al fine di raggiungere un pubblico più ampio, è stata anche lanciata una campagna pubblicitaria che è ben lungi dall’essere l’immagine della rivista elitaria che ha sempre rispecchiato e che mostra ad esempio una copertina con alcune persone sulla spiaggia, intente a leggere The New Yorker, accompagnati da lo slogan “Where things get interesting” (Quando le cose si fanno interessanti).
Inoltre, nel corso della stessa campagna sono stati inclusi anche spot su altri mezzi di comunicazione, come radio e podcast o spot video. Remnick assicura in ogni caso che questi sforzi cercano di preservare l’essenza della rivista e ha spiegato che le regole e la filosofia della rivista rimarranno identiche su tutte le piattaforme.
Commenti disabilitati su The Newyorker rimane punto di riferimento in un oceano digitale
Se ti è piaciuto questo articolo considera di iscriverti ai nostri feed per restare sempre aggiornato sulle ultime novità pubblicate!